Dieci giochi da tavolo per costruire un’idea di gioco.
Una mostra interattiva e ludica a cura di Luca Coppola e Walter Nuccio.
Il Gioco è l’unica forma d’arte che per essere apprezzata deve essere agita: ascoltare o guardare un gioco non è cosa soddisfacente.
Un gioco può essere fruito nello stesso modo di un edificio, anche a distanza di anni, in tutte le variazioni che il tempo apporta alla sua struttura principale.
In quanto opera edita, infatti, esso ricrea una situazione che rivive e si riproduce così come il suo ideatore aveva inizialmente immaginato. Più in generale in quanto opera dell’ingegno un gioco porta con se’ un messaggio che promana dalla cultura che l’ha generato. Un messaggio in forma di situazione mutevole ma in un range definito e diretto a chi lo partecipa; un messaggio che risulta evidente solo nella performance che si realizza quando i giocatori ne seguono le regole.
Il Gioco quindi è una forma d’arte che propone situazioni e richiede che siano vissute, così come l’Architettura propone luoghi che possano essere vissuti.
Quando parliamo di architettura di un gioco intendiamo parlare proprio di volumi, spazi pieni e vuoti, percorsi studiati per le persone che ne fruiranno e nei quali passare con agio o con difficoltà, luoghi fatti per nascondere e rivelare, suscitare emozioni e meraviglia, stanze per tanti o per pochi, certezze piane e luminose oppure rischi attraenti ed ingannevoli.
Il gioco è un mondo legato alla realtà tramite i giocatori, ma duale e riferito ad essa, chi gioca è in due luoghi contemporaneamente.
E così per gioco questa mostra interattiva si occupa di Architettura nel senso più ampio del termine declinandola proprio in due aspetti: ovvero si occupa di giochi con diverse architetture in cui l’Architettura è una parte importante.