Senza categoria Archivi - COMICON https://archivio.comicon.it/category/senza-categoria/ Salone internazionale del Fumetto e del Gioco Tue, 23 Aug 2022 10:58:17 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 One Piece Celebration a COMICON 22! https://archivio.comicon.it/one-piece-celebration/ https://archivio.comicon.it/one-piece-celebration/#respond Tue, 26 Jul 2022 13:18:26 +0000 https://archivio.comicon.it/?p=27494 COMICON 22 è stato il principale palcoscenico dell’ultimo memorabile traguardo raggiunto da ONE PIECE: la pubblicazione del n.100! Il fandom del manga più venduto di sempre si è radunato a COMICON, che ha celebrato la saga con mostre tematiche, sfilate cosplay, quiz a premi ed eventi d’eccezione. La sala incontri “Meeting Hiroba” dell’Asian Village ha […]

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COMICON 22 è stato il principale palcoscenico dell’ultimo memorabile traguardo raggiunto da ONE PIECE: la pubblicazione del n.100! Il fandom del manga più venduto di sempre si è radunato a COMICON, che ha celebrato la saga con mostre tematiche, sfilate cosplay, quiz a premi ed eventi d’eccezione.

La sala incontri “Meeting Hiroba” dell’Asian Village ha registrato il tutto esaurito per ognuno dei panel dedicati a One Piece. Tra questi è da segnalare l’incontro “100 volte ONE PIECE. Il manga dei record“. L’evento è stato l’occasione per ripercorrere tutte le tappe editoriali che hanno portato alla pubblicazione dell’opera in Italia, sin dai tempi di Express, celebrando, così, questo ennesimo traguardo della sua epopea. A discutere dinnanzi al pubblico erano presenti Gabriele Bertoloni (Bike&Raft), Francesco Toscano (OnePiece.it), Claudia Calzuola (Star Comics) e Cristian Posocco (Star Comics), moderati dallo streamer Sommobuta (il Trio del Manga).                             

ONE PIECE è ormai entrato a pieno titolo nella cultura di massa e proprio Cristian Posocco, editor della casa editrice Star Comics, si è soffermato su questo aspetto: “Si parla spesso di come le community, di Gundam, Star Wars, Star Trek, abbiano un amore sconfinato per questi universi narrativi che vivranno per sempre. Beh, One Piece è uno di questi. Anche quando il maestro Oda concluderà la serializzazione originale, il mondo che ha creato è talmente ormai sviluppato, codificato, conosciuto e perfetto, che continuerà a vivere per sempre.”

Anche Claudia Calzuola, rivolgendosi agli sfegatati lettori presenti a COMICON, si sofferma sulle esigenze della vastissima community di ONE PIECE e su come gli editori si relazionino con essa. “La community di One Piece è bellissima: così variegata, così complessa, ed è meraviglioso vedere tutti noi qui appassionati per questo manga. Per Star Comics è uno dei titoli più rappresentativi e la scelta delle due edizioni, che sono a dieci volumi di distanza, ci consente di venire incontro ai lettori dando un approccio veritiero, anche rivedendo la traduzione.”

Emblematiche, inoltre, le parole di Gabriele Bertoloni: “Uno dei punti di forza di One Piece è che riesce a farti vedere una storia nella storia. Questo universo diventa tuo e ti appartiene, poiché riesci a ritrovare elementi del tuo strano piccolo mondo in cui vivi all’interno della storia che stai leggendo.”

Un altro panel di grande successo, e che ha visto protagonisti proprio gli esponenti della community di ONE PIECE, è stato: “ONE PIECE visto dal fandom italiano. Le storie di una grande saga, e le avventure di una grande community.” I relatori presenti erano Gabriele Bertoloni (Bike&Raft), Sommobuta (il Trio del Manga), Dellimellow, Stefano Malagoli (Bike&Raft) e Francesco Toscano (OnePiece.it), che si sono interrogati sui motivi che hanno portato l’opera di Eiichiro Oda, giunta a 25 anni dal suo esordio, a conquistare un successo e un’influenza senza precedenti.

I relatori hanno mostrato le loro tavole preferite del manga e le hanno commentate confrontandosi sui significati più profondi che l’autore cerca di trasmettere all’interno della sua opera. Dellimellow: “ONE PIECE è un manga che cerca di far capire come le differenze tra le persone siano importantissime e siano un valore […] parla di uomini che si uniscono e stanno insieme nonostante le apparenti divergenze e, forse, si scoprirà che il One Piece è il tesoro che unisce tutti gli uomini”. Stefano Malagoli: “Nella tavola che mostro possiamo notare come il personaggio, rappresentazione di un extracomunitario, salga la scala e veda la luce del sole […] si emoziona e, rivolgendosi al padre, gli dice che si tratta del sole, la cosa che tanto anelavano e che illumina tutti alla stessa maniera. Sotto al sole, difatti, si è tutti uguali.”

Gli eventi dedicati a ONE PIECE durante i 4 giorni di festival hanno ottenuto una partecipazione attiva e continuata. Il capolavoro di Oda ha messo in luce il suo valore transgenerazionale, dal momento che migliaia di appassionati di tutte le età hanno condiviso momenti di aggregazione e gioia legati dalla passione per il manga più importante dei nostri tempi.

 

 

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COMICON 2022 è sold out! Esauriti i biglietti per tutti i giorni del Festival https://archivio.comicon.it/comicon-2022-e-sold-out-esauriti-i-biglietti-per-tutti-i-giorni-del-festival/ https://archivio.comicon.it/comicon-2022-e-sold-out-esauriti-i-biglietti-per-tutti-i-giorni-del-festival/#respond Fri, 22 Apr 2022 17:42:47 +0000 https://archivio.comicon.it/?p=27300 Con grande emozione da parte del pubblico, degli ospiti e degli addetti ai lavori si sono aperti oggi i cancelli della Mostra d’Oltremare di Napoli per dare inizio alla XXII edizione di COMICON dopo due anni di stop dovuti alla pandemia. La voglia di ritornare a COMICON è tale da aver fatto registrare già al […]

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Con grande emozione da parte del pubblico, degli ospiti e degli addetti ai lavori si sono aperti oggi i cancelli della Mostra d’Oltremare di Napoli per dare inizio alla XXII edizione di COMICON dopo due anni di stop dovuti alla pandemia. La voglia di ritornare a COMICON è tale da aver fatto registrare già al primo giorno il sold out per l’intera manifestazione: sono infatti esauriti i biglietti per tutti i giorni di festival.  «Finalmente tornano i festival internazionali, finalmente si torna a COMICON» – ha dichiarato Matteo Stefanelli, Direttore Artistico di COMICON – «Un festival dalle molteplici anime, che unisce Fumetto, Serie TV e Cinema, Gioco, Videogiochi, Musica, Asian, PizzaCon e Kids e che coniuga le radici napoletane e italiane di COMICON con la sua dimensione più internazionale con ospiti provenienti da tutto il mondo. Tra gli ultimi ospiti confermati c’è Kazunori Yamauchi, il game designer creatore del franchise Gran Turismo. Un innovatore e un visionario, è un onore ospitarlo. Questo è solo l’inizio di una grande ripartenza per COMICON che nel suo primo giorno di manifestazione è già sold out fino a lunedì 25 aprile. Dopo due anni di fermo abbiamo ancora più voglia di crescere e migliorare».

SABATO 23 APRILE – GLI APPUNTAMENTI PRINCIPALI

Il festival prosegue con un ricco programma di incontri e attività per la giornata di Sabato. Ecco gli eventi principali:

  • Fortunato Cerlino e il regista Alessio Della Valle presentano in anteprima il film American Night
  • Adriano Giannini, Dora Romano e il regista Michele Alhaique presentano in anteprima la serie tv Bang Bang Baby
  • Scottecs è Sio: panel e anteprima del documentario firmato Matteo Bruno insieme alla Slim Dogs
  • Fisica e Chimica nei supereroi. La Storia della scienza nei comics, raccontata da Dario Bressanini 
  • Licia Troisi e il fantasy nel multiverso. Un dialogo con Manlio Castagna
  • Johnny Ryan: incontro con uno dei più noti rappresentanti della scena del fumetto alternativo americano
  • Mutazioni dal futuro. Nuove forme biologiche e politiche ci attendono? Incontro con i fumettisti Florent Ruppert, Jérôme Mulot, Giuseppe Camuncoli
  • Pub dell’amico con Dario Moccia”, per la prima volta in versione dal vivo, con numerosi ospiti fra content creator e influencer (il Masella, Nanni, Dada, Panetti, Kurolily, Mangaka96, Cavernadiplatone, Mario Sturniolo).
  • La nascita del manga. Dalle origini a oggi raccontata da  Kirio1984 e Sommobuta.
  • Dungeons & Dragons: master Claudio Di Biagio! Il master Claudio Di Biagio e gli ospiti del Festival faranno sì che il mondo del gioco di ruolo “carta e penna” diventi uno spettacolo aperto e visibile per tutto il pubblico
  • Nerd VS Glamour: “La Pupa e il Secchione” incontra COMICON con il game designer Dario Massa e l’attrice Marina Evangelista

 

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Torna la COMICON Cosplay Challenge PRO https://archivio.comicon.it/torna-la-comicon-cosplay-challenge-pro/ https://archivio.comicon.it/torna-la-comicon-cosplay-challenge-pro/#respond Fri, 22 Apr 2022 09:28:52 +0000 https://archivio.comicon.it/?p=26603 COMICON vuol dire anche tradizione e fra le tradizioni del Festival non può mancare, per l’edizione 2022, una delle gare più attese. Avete capito bene, stiamo parlando dell’immancabile e divertentissima COMICON Cosplay Challenge PRO. Il vincitore o la vincitrice della gara, il “Mastro del Cosplay”, sarà premiato con la mitica PLAYSTATION ®5, gentilmente offerta da Sony […]

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COMICON vuol dire anche tradizione e fra le tradizioni del Festival non può mancare, per l’edizione 2022, una delle gare più attese.
Avete capito bene, stiamo parlando dell’immancabile e divertentissima COMICON Cosplay Challenge PRO. Il vincitore o la vincitrice della gara, il “Mastro del Cosplay”, sarà premiato con la mitica PLAYSTATION ®5, gentilmente offerta da Sony Interactive Entertainment Italia, partner della gara! 
Ma niente paura, c’è un premo anche per il secondo classificato, “Apprendista del Cosplay” a cura di COMICON che riceverà una NINTENDO SWITCH!
La COMICON Cosplay Challenge PRO sarà come sempre il vostro momento, l’occasione per voi cosplayer professionisti di esibirvi con il vostro cosplay.
La gara si terrà sabato 23 aprile 2022 presso il Teatro Mediterraneo alle ore 14.00 ma le porte del teatro apriranno alle 13:30 fino esaurimento posti. Il regolamento per i partecipanti è consultabile a questo link. Potrete effettuare l’iscrizione al seguente form e confermare la partecipazione il 23 aprile presso lo stand KC Group all’interno del padiglione 10 Asian Village.
La conduzione della gara è affidata alla pluripremiata cosplayer Mogu Cosplay, alias Gabriella Orefice, affiancata sul palco da Alfredo Florio. 
Siete Cosplayer? Siete pronti a tornare sul Main Stage? Oppure siete parte di quel pubblico appassionato che vuole assistere alla gara? Noi vi aspettiamo numerosi per la COMICON Cosplay Challenge PRO!

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Diario Massa https://archivio.comicon.it/diario-massa/ https://archivio.comicon.it/diario-massa/#respond Wed, 13 Apr 2022 08:50:53 +0000 https://archivio.comicon.it/diario-massa/ Dario Massa sarà ospite della sezione Gamecon a COMICON 2018. Classe 93 , è un Game Designer Napoletano a cui piace giocare ad ogni cosa ed esplorare ogni possibile obiettivo raggiungibile attraverso l’utilizzo del medium ludico. Da bambino cambiava le regole del Nascondino, dell’Acchiapparello e di altri giochi classici… crearne di propri è stata una naturale evoluzione […]

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Dario Massa sarà ospite della sezione Gamecon a COMICON 2018.

Classe 93 , è un Game Designer Napoletano a cui piace giocare ad ogni cosa ed esplorare ogni possibile obiettivo raggiungibile attraverso l’utilizzo del medium ludico.
Da bambino cambiava le regole del Nascondino, dell’Acchiapparello e di altri giochi classici… crearne di propri è stata una naturale evoluzione e l’unica risposta che ha mai dato alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?”.
Dal 2011 comincia a organizzare eventi ludici e cacce al tesoro, passa poi per l’enigmistica e nel 2016 sbarca nel mondo dei giochi da tavolo, firmando contratti con case editrici italiane e internazionali.
Negli ultimi tempi si è approcciato alla Gamification e all’utilizzo del gioco in campi non-ludici, come giochi aziendali e giochi educativi per le scuole elementari e medie. A fine 2017 ha collaborato con la Regione Campania per un progetto finanziato con fondi europei, creando un gioco di carte mirato ad incentivare il turismo nell’agro stabiese.

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Lornzo Palloni https://archivio.comicon.it/lornzo-palloni/ https://archivio.comicon.it/lornzo-palloni/#respond Tue, 12 Apr 2022 20:25:25 +0000 https://archivio.comicon.it/?p=19763 Lorenzo Palloni, ospite Shockdom a COMICON 2018, è un fumettista, scrittore e disegnatore, nato ad Arezzo nel 1987. È uno dei fondatori dell’Associazione Culturale Mammaiuto; in Italia è autore di Mooned (Mammaiuto 2012-2014; Shockdom 2017) e Scary Allan Crow insieme a Dj Aladyn (Edizioni Inkiostro, 2017). Per il mercato francese ha pubblicato i libri The Corner, […]

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Lorenzo Palloni, ospite Shockdom a COMICON 2018, è un fumettista, scrittore e disegnatore, nato ad Arezzo nel 1987. È uno dei fondatori dell’Associazione Culturale Mammaiuto; in Italia è autore di Mooned (Mammaiuto 2012-2014; Shockdom 2017) e Scary Allan Crow insieme a Dj Aladyn (Edizioni Inkiostro, 2017). Per il mercato francese ha pubblicato i libri The Corner, con Andrea Settimo (Editions Sarbacane, 2014; Spaceman Books, 2015; Rizzoli Lizard, 2016), L’île (Editions Sarbacane, 2016) e Esatto (Mammaiuto, 2016; Editions Sarbacane, 2017). Ha inoltre partecipato agli antologici “Un Ragazzo Parte Per Un Viaggio, Ferisce Qualcuno, non torna più a casa” (Mammaiuto, 2015) e “Escamotage” (Mammaiuto, 2017). Nel 2016 è stato ospite della Maison Des Auteurs di Angoulême e ha vinto il Premio Boscarato come “Miglior Sceneggiatore Italiano” per The Corner. Al momento è al lavoro su nuovi libri di prossima uscita in Francia e in Italia.

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Lucy in the sky with diamonds https://archivio.comicon.it/lucy-in-the-sky-with-diamonds/ https://archivio.comicon.it/lucy-in-the-sky-with-diamonds/#respond Thu, 26 Nov 2020 17:46:01 +0000 https://archivio.comicon.it/?p=24680 Lucy in the sky with diamonds di Giorgio Manzi – Professore ordinario di Antropologia alla Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Biologia Ambientale, Direttore del Polo museale Sapienza Lucy è una vera e propria “star” dell’evoluzione umana, quasi un’icona della paleoantropologia: la scienza che studia le nostre origini. Come molti sanno, si tratta di larga […]

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Lucy in the sky with diamonds di Giorgio Manzi Professore ordinario di Antropologia alla Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Biologia Ambientale, Direttore del Polo museale Sapienza

Lucy è una vera e propria “star” dell’evoluzione umana, quasi un’icona della paleoantropologia: la scienza che studia le nostre origini. Come molti sanno, si tratta di larga parte dello scheletro di una giovane femmina di australopiteco (la varietà di scimmie antropomorfe bipedi da cui emerse il genere Homo), che porta un nome ispirato dal titolo di una canzone dei Beatles. Un reperto chiave per la storia della paleoantropologia.

Ogni volta che ci penso, ricordo sempre un episodio personale (scusate se ne parlo qui): quello di quando, preso dalla lettura del libro che mi era stato appena regalato – intitolato Lucy, per l’appunto (D.C. Johanson e M. Edey, Lucy, le origini dell’umanità, Mondadori 1981) – stavo rischiando di non poter sostenere l’esame di “Zoologia 2”, l’ultimo che mancava al completamento del mio percorso di studi universitari. La cosa avrebbe avuto ripercussioni spiacevoli sulla data della discussione della mia tesi di laurea e forse avrei perso un anno, ma non potevo fare a meno di leggere avidamente quelle pagine, lasciando da parte crostacei, ragni e insetti. 

A suo modo è un libro bellissimo (che ancora consiglio di leggere), giocato sul filo di una narrazione quasi romanzesca e con aspetti “gialli”, condita da tanta storia delle ricerche e da illustrazioni e commenti talvolta anche tecnici sulla morfologia degli ominidi e sulle diagnosi di specie estinte. Al diavolo dunque gli artropodi; mi ingolosivano invece quelle figure a tratto, quelle foto sbiadite e quei racconti di antenati e di cacciatori di fossili. Passai almeno un paio di giorni immerso nella lettura e quasi una settimana intera a rileggerlo con cura. Eppure, sarebbero stati giorni cruciali per la mia preparazione all’esame e per il conseguimento del diploma, ma al tempo stesso furono giorni spesi bene, posso oggi dire col senno di poi. Peraltro quell’esame, preparato in meno tempo del dovuto, andò comunque benissimo, e a seguire mi laureai con pieni voti e lode della commissione. Soprattutto, quel libro mi coinvolse a tal punto che, ne sono certo, influenzò (insieme a molto altro) le mie scelte future e il mio destino professionale. 

La storia della scoperta di Lucy e delle ricerche che ne seguirono è ben nota. Era la fine di novembre del 1974, in una località chiamata Hadar, in Etiopia, quando Donald Johanson – all’epoca conservatore del Museo di Cleveland, negli USA, e direttore con il francese Yves Coppens di una missione paleontologica nella terra degli Afar – scopriva quello scheletro, la studiava poi per diversi anni e la raccontava al mondo. Apriva così nuove prospettive per le ricerche in Africa orientale e per la scienza delle nostre origini in genere. 

L’anno prima, Johanson aveva intrapreso una missione franco-statunitense in territori mai esplorati da geologi, paleontologi e archeologi preistorici: segnata dalla valle del fiume Awash, quest’area è parte dell’estensione settentrionale del complesso sistema di fratture tettoniche noto come Rift Valley. Qui, nell’area di Hadar, Johanson e gli altri rinvennero nel 1973 i primi resti di una forma arcaica di australopiteco. Quindi, nel 1974 venne Lucy; ovvero, per gli specialisti, AL 288-1 (dove AL sta per Afar Locality). Ancora, nel 1975 l’insieme di circa 200 frammenti fossili appartenenti a un minimo di 17 individui adulti e giovani, denominato “la prima famiglia “ (AL 333) e ancora molto altro, sia allora che negli anni a seguire: ad esempio, negli anni novanta, il cranio maschile della stessa varietà di australopiteco (AL 444-2); e ancora e ancora, fino alle ultime missioni. Un altro reperto di straordinario interesse venne scoperto nel 2000 in una località a pochi chilometri da Hadar: Dikika. Si tratta del cranio e di parte dello scheletro di un individuo, ipoteticamente di sesso femminile, che morì all’età di tre o quattro anni. Questi e altri campioni fossili appartengono tutti una medesima specie estinta denominata nel 1978 – dallo stesso Johanson, insieme all’antropologo di Berkeley Tim White e al già citato Yves Coppens – Australopithecus afarensis

A seguito di questa fortunata serie di scoperte, iniziate da Johanson e da altri nei primi anni ’70 del secolo scorso, Australopithecus afarensis è forse la specie di australopiteco meglio nota in campo specialistico e nella divulgazione, includendo una considerevole quantità di reperti più o meno frammentari, fra cui la stessa Lucy. I fossili attribuiti a questa specie provengono da vari siti distribuiti negli attuali territori dell’Etiopia, a nord, e della Tanzania più a sud, che nel loro insieme vengono datati fra poco meno di 4 e circa 3 Ma. Con le ricerche degli anni settanta ad Hadar e altrove venne infatti letteralmente sfondato il limite dei tre milioni di anni fa, fino a quel momento ritenuto già molto elevato per la cronologia dei più antichi precursori dell’umanità. Lucy, per esempio, avrebbe un’antichità di circa 3,2 milioni di anni. 

Ad Australopithecus afarensis vengono anche riferite le impronte scoperte a Laetoli, in Tanzania, nel 1978. Molto più di recente, nel 2015, altre impronte sono state scoperte nello stesso sito (a poco più di cento metri dalle prime) dal gruppo di ricerca italo-tanzaniano di cui io stesso faccio parte. Nell’insieme, si tratta di alcune piste estese per decine di metri, lasciate da cinque primati bipedi che si muovevano tutti nella stessa direzione 3,65 milioni di anni fa: un grosso maschio e quattro individui più piccoli, fra femmine e cuccioli di varia taglia. Queste, con molte altre tracce di fauna africana dell’epoca, si sono poi «fossilizzate» nell’esteso strato di cenere vulcanica cementata (tufo) di cui è composta la stratigrafia del sito e dell’intera piccola valle. La morfologia delle singole impronte bipedi e l’andamento delle piste ci dicono molto sul piano strettamente anatomico e funzionale; quindi aggiungono informazioni a quanto possiamo desumere dallo studio dei resti scheletrici. Ma soprattutto, direi, a Laetoli sono impressi alcuni fotogrammi che raccontano un momento della vita di queste antichissime scimmie antropomorfe bipedi e la composizione di un gruppo di esse. 

Grazie al numero e alla diversità dei reperti attribuiti ad Australopithecus afarensis, siamo in grado di affrontare e comprendere la variabilità interna a una specie estinta di nostri antenati e di chiarirne aspetti della biologia e del comportamento. Per esempio, un dibattito ancora molto attuale riguarda la possibilità che questa sia stata una specie con elevato dimorfismo sessuale (grande diversità, soprattutto nelle dimensioni, tra maschi e femmine) simile alla variabilità tra i due sessi che osserviamo oggi in alcune scimmie antropomorfe, come ad esempio nei gorilla. Questo dato suggerisce che difficilmente la struttura sociale delle più antiche specie di australopiteco potesse essere basata su un modello “promiscuo” simile a quello degli attuali scimpanzé o assomigliare alle comunità familiari (composte cioè da coppie relativamente stabili) di noi Homo sapiens, visto che un elevato dimorfismo sessuale nei primati superiori è associato a elevata competizione tra i maschi per la riproduzione e a strutture sociali cosiddette “ad harem”. È uno degli aspetti che intorno a due milioni di anni fa, con la comparsa del genere Homo, cambierà radicalmente. 

Le specie del genere Australopithecus, aldilà delle differenze interspecifiche, erano primati di taglia medio-grande, la cui statura, salvo eccezioni, ci risulta di poco superiore al metro e il cui peso corporeo si doveva aggirare intorno ai 35-45 kg. Nel cranio osserviamo il mantenimento, di una conformazione che potremmo dire da scimmia antropomorfa, con una scatola encefalica relativamente piccola che contiene un volume inferiore a mezzo litro (con i primi Homo questa soglia verrà superata, mentre la nostra specie quasi raggiunge volumi tre volte superiori). La faccia appare invece grande e prognata, disposta anteriormente alla scatola cranica e con uno sviluppo particolare delle mascelle. Le dimensioni dei denti mostrano un’inversione di tendenza rispetto alle scimmie antropomorfe. In uno scimpanzé o in un gorilla sono grandi gli incisivi e i canini (anteriormente), e proporzionalmente più piccoli i premolari e i molari (posteriormente). In Australopithecus si osserva esattamente il contrario: i denti anteriori sono ridotti o molto ridotti, tanto che i canini sporgono pochissimo (o per nulla) dal piano di masticazione e gli incisivi tendono a ridursi, mentre i denti posteriori sono voluminosi, talvolta enormi; a questo sviluppo della dentatura corrispondono adeguati impianti per i muscoli della masticazione, come si osserva nella mandibola e sulla volta cranica di questi nostri parenti estinti. Sono creature che si diffusero in Africa orientale e meridionale fra circa 4 milioni e quasi 1 milione di anni fa. Diffondendosi si differenziarono in diversi generi e specie, che poi si andarono sempre più specializzando in varie direzioni, soprattutto sotto il profilo alimentare. Così fecero le specie del genere Paranthropus, grandi masticatori di vegetali, mentre in tutt’altra direzione si specializzarono i primi rappresentanti del genere Homo, fra i quali si affermò una dieta più ricca di carne, che a sua volta favorì l’acquisizione di nuove caratteristiche che, per quanto primordiali, possiamo già definire umane. 

Riassumendo, una fra le tante predizioni di Charles Darwin (1809-1882) che si sono pienamente avverate riguarda le nostre origini africane. Sappiamo bene ormai che, intorno a 4 milioni di anni fa, è appunto in Africa orientale che compaiono i primi Australopithecus; ci sono tuttavia resti fossili di possibili nostri antenati che sono antichi quasi il doppio. In ogni caso, ci troviamo in un’epoca prossima a quei 5 milioni di anni circa che vengono stimati dai calcoli del cosiddetto “orologio molecolare” per le radici della nostra linea evolutiva, ovvero per la separazione dall’antenato che abbiamo avuto in comune con gli scimpanzé. Nei milioni d’anni successivi, specie del genere Australopithecus e di altre forme affini – fra le quali quella a cui appartiene la nostra Lucy – si adattarono e diversificarono ai limiti delle foreste e nelle savane dell’Africa orientale e meridionale. Erano simili a scimmie antropomorfe, ma avevano insolite caratteristiche dentarie e, soprattutto, erano bipedi: fra i vari adattamenti, sarà quello determinante per i successivi sviluppi dell’evoluzione umana.

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