Economia della Cultura a Più Libri Più Liberi

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Il 27 giugno scorso, l’ANICA (Associazione italiana dei produttori cinematografici e dell’audiovisivo) e l’AEC (Associazione per l’Economia della Cultura) hanno promosso a Roma un incontro su “L’industria italiana del racconto: Produrre libri, audiovisivi, animazioni, fumetti, nel contesto europeo e mondiale: esperienze d’impresa e problematiche di sistema”. Nel corso della mattinata, attorno a un tavolo, con Innocenzo Cipolletta, economista, presidente di AEC, e Riccardo Tozzi, imprenditore audiovisivo, presidente di ANICA dal 2011 al 2016, imprenditori, esperti di normative italiane ed europee, economisti italiani e francesi, tra cui il nostro Direttore Generale Claudio Curcio, si sono scambiati informazioni e riflessioni sullo stato, l’andamento e le prospettive di queste industrie e sulla normativa italiana ed europea che ne regola l’attività, nel contesto dei più recenti sviluppi dell’economia digitale e della globalizzazione in corso via Internet dei processi produttivi, distributivi e di consumo. Un particolare motivo d’interesse dell’incontro è stato nel fatto che, in carenza e nella constatata fragilità di tanti settori delle attività e dell’industria culturale nel nostro Paese, le imprese del libro, dell’audiovisivo, dell’animazione e del fumetto si trovano, e sono chiamate, a svolgere un ruolo centrale come interlocutrici e punti di riferimento della vita e dell’espressione sociale e culturale dei cittadini e della società italiana. Un ruolo di impegno e responsabilità e un’opportunità per iniziative di produzioni originali che abbiano a protagonisti artisti, autori, tecnici, maestranze, intellettuali, ricercatori e scienziati del nostro Paese, e di attività e strutture di impresa capaci di consolidare e sviluppare, con i loro prodotti e la loro offerta sul mercato anche online, il rapporto con il pubblico italiano delle più diverse età e preferenze e una valida presenza sui mercati europei e mondiali.

Nell’incontro, dopo una sintetica considerazione dello stato del settore sulla base dei dati statistici più recenti, svolta da Pietro A. Valentino, direttore di Economia della cultura, alcuni fra i maggiori imprenditori dei quattro comparti hanno illustrato le criticità principali con cui si misura la loro attività. Di seguito, sono stati richiamati gli strumenti e i risultati dell’intervento pubblico nei maggiori Paesi europei, i più rilevanti aspetti della regolazione del settore da parte dell’Unione Europea e gli orientamenti circa il Digital Single Market e, in particolare, la Direttiva Copyright.  Una riflessione a più voci sulle logiche e sulle dinamiche attuali dell’economia digitale, e sul ruolo dei players internazionali e globali, ha dato l’opportunità di meglio considerare il contesto competitivo fisico, multimediale e della Rete, nel quale sono immerse e con il quale sempre più si  confrontano le imprese e le industrie culturali italiane ed europee.

Gli interventi registrati degli imprenditori, sono stati impaginati e editati, e i contributi elaborati e messi a punto dagli esperti e dagli economisti anche sulla base di quanto è emerso nel colloquio e verranno pubblicati sul numero 3/2016 della rivista Economia della Cultura, di prossima uscita.

Presentazione a Più Libri più Liberi

Sabato 10 dicembre 2016 ore 12:00

Sala T01 Spazio CRIC