Igort scrive e disegna storie da trent’anni e i suoi romanzi a fumetti sono pubblicati oggi in 27 Paesi. Negli ultimi anni si è dedicato in prevalenza al reportage disegnato, realizzando i Quaderni ucraini, Quaderni russi e Pagine nomadi. Tra i suoi libri, vincitori di numerosi premi in Italia e all’estero: Goodbye Baobab (con Daniele Brolli), Sinatra, 5 è il numero perfetto, Fats Waller (su testi di Carlos Sampayo), Alligatore: dimmi che non vuoi morire (con Massimo Carlotto), La ballata di Hambone (con i disegni di Leila Marzocchi), Parola di Chandler (tradotto da Sandro Veronesi su testi di Raymond Chandler), Sinfonia a Bombay e Valvoline Story con Brolli, Jori, Carpinteri, Kramsky e Mattotti.
Quaderni Giapponesi è l’ultimo lavoro di Igort e lo troverete allo stand di Coconino Press Fandango durante Napoli COMICON 2016.
Dopo i Quaderni russi, i Quaderni ucraini e le Pagine nomadi, Igort intraprende un altro viaggio a Oriente, un viaggio in Giappone, patria dei Manga e degli Anime, la fabbrica di sogni a fumetti e cartoons più grande del mondo. Ma anche un’esplorazione che, a partire dall’industria della narrazione disegnata, racconta a tutto campo la cultura, la filosofia, il senso della bellezza e gli stili di vita del Sol Levante. È un cammino che prosegue in realtà, a più riprese, da oltre due decenni. All’inizio degli anni Novanta, Igort è stato il primo disegnatore, italiano e occidentale, chiamato a lavorare per le riviste giapponesi, e da allora ha compiuto oltre venti viaggi con lunghi soggiorni a Tokyo. Con il metodo dell’osservatore curioso e partecipe, con taglio personale e autobiografico, l’autore racconta e disegna i suoi incontri e le collaborazioni con i grandi editor e gli autori dei manga, con registi, intellettuali, musicisti e scrittori. Dalla grande casa editrice Kodansha a registi di culto come Suzuki Seijun a maestri dell’animazione come Miyazaki, dal cinema di Kitano alle raffinate musiche pop di Ryuichi Sakamoto, fino a giganti del fumetto come Tsuge, Maruo, Tatsumi, Shigeru Mizuki. Sulla scia dei ricordi, col metodo delle note di viaggio dell’Impero dei segni di Barthes, Igort apre tante finestre e suggestioni su un Giappone affascinante e nascosto. Un Paese di estremi opposti, dove convivono l’attesa e il silenzio di un monastero zen, i gesti delicati della cerimonia del tè, la violenza brutale delle gang della Yakuza, la triste storia dell’amante assassina Abe Sada, la durezza, la malinconia e la poesia dei fumetti Geki-ga.