Il Centro Fumetto “Andrea Pazienza”, luogo di promozione culturale, aggregazione e formazione, arricchisce la mostra di Napoli COMICON 2015 dedicata ai 50 anni di linus, con un percorso espositivo articolato in due sedi, che vuole raccontare la storia della grande rivista e che si svolge dal 24 ottobre al 29 novembre presso il Palazzo del Comune e il Museo di Storia Naturale di Cremona.
Il grande evento, segue analoghe mostre dedicate negli anni passati ad autori e personaggi come Tex, Ken Parker, Andrea Pazienza, Lorenzo Mattotti, Sergio Toppi, Dylan Dog e Diabolik, e la collettiva “I love fumetti” per i 25 anni del Cfapaz.
Linus è il nome di un personaggio che fa parte del notissimo gruppo dei Peanuts. Chi non conosce l’incompreso Charlie Brown, la cinica Lucy o il geniale Snoopy? I Peanuts sono diventati un successo planetario, ma all’inizio degli anni sessanta ben pochi ne avevano compreso il valore.
Tra questi un gruppo di appassionati e intellettuali, tra cui spicca Giovanni Gandini che decide di vendere la sua collezione di francobolli per disporre del denaro necessario per acquistare i diritti di pubblicazione dei personaggi creati da Charles Schulz.
L’obiettivo di Gandini e dei suoi amici Elio Vittorini, Ranieri Carano, Franco e Bruno Cavallone, Oreste Del Buono, con la complicità del giovane ma già noto Umberto Eco, va però molto più in là della pubblicazione dei Peanuts. Il sogno di Gandini è creare una rivista di fumetti, dove non solo le strips vengono presentate per la loro importanza culturale, ma dove il fumetto può incontrare la letteratura, il teatro e il gioco, attraverso un contenitore piacevole e aperto all’interazione con i lettori. Il personaggio di Linus, con la sua metaforica coperta, diventa così l’emblema di un nuovo modo di parlare di fumetti, finalmente riconosciuti e valorizzati non solo per la loro capacità di intrattenere i lettori, ma anche per la loro intrinseca qualità
letteraria e artistica.
La rivista Linus incontra subito un buon successo e diventerà subito il modello di riferimento per tutte le riviste successive, non solo in Italia ma anche all’estero, diventando luogo di riflessione su temi sociali, ambientali e per un certo periodo anche politici, legati alla contemporaneità. Linus è anche un contenitore incredibile di fumetti straordinari. Ricordiamo tra le tantissime strisce: Calvin e Hobbes, B.C., Dilbert, Pogo, li’l Abner, Doonesbury, Jeff Hawke, Braccio di Ferro. Tra gli italiani, non si può non citare Guido Crepax con la sua Valentina. E poi la satira, con Altan, Pericoli e Pirella, Staino, Vauro, Angese e tantissimi altri.
Linus esce ancora oggi, nel suo formato originale, ma completamente a colori e celebra quest’anno il suo prestigioso compleanno.
L’esposizione è organizzata su due sedi.
Presso il Palazzo del Comune sarà raccontata e ricostruita la storia della rivista, a partire dai primi anni in cui si sperimentò un nuovo modo di parlare di fumetti e di presentarli. Un personaggio come Braccio di Ferro viene riproposto come se appartenesse ad un’antologia di classici. Così Krazy Kat e tanti altri.
Questo periodo dura sino al 1971 quando il fondatore Giovanni Gandini lascia la direzione e vende la testata a Rizzoli. La direzione passa a Oreste Del Buono.
Il secondo periodo corre per tutti gli anni settanta. La rivista entra in sintonia con i movimenti politici di protesta e ne diventa l’emblema colto.
In questo periodo, accanto a Linus, incontrano un crescente successo i supplementi, su cui vengono pubblicati anche fumetti avventurosi ed esordienti come l’allora giovanissimo Andrea Pazienza.
Con la terza fase, la rivista cambia pelle, dopo aver cambiato formato. Negli anni ottanta l’attenzione si sposta sul mondo giovanile e su sensibilità per tematiche nuove come l’ecologia. Linus si conferma in particolare come spazio satirico. Fulvia Serra, per anni già art director (“e qualcosa in più”, come appariva scritto nei colophon) è la nuova direttrice, espressione di una redazione da tempo completamente femminile.
Negli anni novanta ritorna Oreste Del Buono e con lui anche il formato originale. Il nuovo millennio vede la rivista ricoprire ancora adesso un ruolo di vetrina prestigiosa per il meglio del fumetto umoristico internazionale, con le direzioni successive di Michele Dalai, Stefania Rumor e ora Giovanni Robertini. E tra gli italiani, è stato annunciato che Silver, il creatore di Lupo Alberto, inizierà presto a pubblicare sulla rivista.
Il percorso storico è raccontato con pannelli grafici, copie delle pubblicazioni e tavole originali (anche di grande valore), disposte in eleganti sale. Il progetto è curato dallo studio Bianchini e Lusiardi di Cremona.La mostra si aprirà con una installazione molto suggestiva, ideata dal regista Giancarlo Soldi, che consentirà di ascoltare le voci di Umberto Eco, Oreste Del Buono ed Elio Vittorini impegnati in una celebre conversazione sul fumetto, trascritta e pubblicata sul primo numero della rivista uscito nel 1965. Nella sala
finale, detta della Consulta, sarà possibile inoltre sfogliare pubblicazioni con un allestimento ad hoc. Sono previsti elementi scenografici, e sagome dedicate ai principali personaggi.
Presso il Museo di Storia Naturale l’attenzione sarà focalizzata proprio sui personaggi più cari ai bambini che saranno presentati attraverso riproduzioni e pannelli informativi. Non mancheranno sagome e riproduzioni che allieteranno soprattutto famiglie e scolaresche. Le scuole saranno destinatarie di laboratori e animazioni teatrali da richiedere su prenotazione.
Lo spazio è stato individuato anche per la presenza nello stesso edificio della Piccola Biblioteca del Comune e della Sala Ragazzi della Biblioteca Statale.
Si prevedono incontri pubblici di approfondimento, visite guidate, laboratori, momenti di animazione.
In occasione dell’inaugurazione, si sta organizzando assieme alla Festa del Torrone un FLASH MOB con la coperta di Linus, in Piazza del Comune. Sono previsti incontri con autori e studiosi per approfondire le varie stagioni della rivista.
Le riflessioni sul cinquantesimo della rivista abbracceranno anche altri contemporanei anniversari, quali quello del primo Salone del Fumetto, tenutosi a Bordighiera proprio nel 1965, che contribuiranno a ricostruire il clima culturale del periodo che ha visto una grande attenzione verso il fumetto.