Blasco Pisapia nasce ad Ariano Irpino nel 1967. Vive a Napoli i primi trent’anni. Frequanta il Liceo Classico per poi laurearsi in Architettura. Durante l’arco di tutti gli studi, non smette mai di dedicare molto del suo tempo e delle sue energie al disegno: tempestando di disegni tutti i quaderni e gli appunti. Una volta divenuto architetto, continua a raccontare storie per immagini, per diletto, fino a farlo diventare un mestiere.
Nel ’97 comincia a disegnare fumetti per Disney, e dopo un po’ anche a scriverne le storie. Trasferito a Milano, entra in contatto con diversi editori per ragazzi, e avvia diverse proficue collaborazioni. Dal 2000 in poi, disegna e colora, quando ancora lo si faceva coi pennelli, molti dei libri di Geronimo Stilton, e diversi libri per bambini piccoli per la Dami International. In seguito, dopo varie collaborazioni con il Battello a Vapore della Piemme, nel 2006 dà vita, graficamente, a Bat Pat, una serie di volumi scritti da Roberto Ravanello, che è ormai pubblicato in mezzo mondo. Per quanto riguarda la stampa periodica, illustra la rubrica di ‘curiosità storiche’ di Focus Storia per circa tre anni, il che gli permette di tornare agli acquerelli e agli inchiostri dopo un po’ di tempo. Di tanto in tanto, fa qualche incursione nella pubblicità, sia on line che stampata: ho realizzando illustrazioni per Dior, Ferrero, Fumagalli, ed altri.
“Sulle due dimensioni del foglio bianco che ho davanti si realizza tutto quello che penso, ma qualche volta mi accorgo che mi manca una progettualità più a tre dimensioni. Più da architetto, per intenderci. E allora, ogni tanto mi capita di tornare alle mie ‘origini’, e di progettare qualcosa di ‘vero’, pur senza allontanarmi dal mondo colorato delle illustrazioni e dei fumetti”. Ha lavorato infatti, allo studio e alla progettazione di spazi ricreativi e museali, sia per la Disney, che per alcuni parchi di divertimento italiani ed europei.
Nel 2011 esce per le Edizioni San Paolo la sua prima graphic novel, “Il Pastore della Meraviglia”, ispirato al romanzo omonimo di don Gennaro Matino.