Hugo Pratt: Incontri e Passaggi

0
4116

Dal  29 aprile al 24 maggio 2016 si terrà la mostra Hugo Pratt: Incontri e Passaggi presso La Pelanda/Macro Testaccio. La mostra è a cura di CONG SA. e realizzata da COMICON in collaborazione con e in occasione di ARF! Festival e vede più di 120 opere originali.

Napoli COMICON (Napoli 22-25 aprile, Mostra d’Oltremare) e ARF! Festival  (Roma, 20-22 maggio, MACRO Testaccio) si uniscono nella realizzazione della tappa di Roma, a La Pelanda – MACRO Testaccio, dell’importante mostra di Hugo Pratt, proveniente da Bruxelles e Angouleme.

Hugo Pratt: Incontri e passaggi («Rencontres et passages»), una mostra ideata e curata dal  Museo Hergé di Bruxelles, in sinergia con Patrizia Zanotti, presenta l’opera di Hugo Pratt attraverso un tema per lui essenziale: la lettura. La mostra ricerca le influenze di Pratt e la sua evoluzione grafica e narrativa, un viaggio formativo in cui ogni libro diventa occasione di un incontro tra immagine e parola. Un percorso tracciato da opere originali, disegni di ricerca, tavole in bianco e nero e a colori, acquerelli, copertine di riviste, dai primi anni argentini fino alle ultime tavole di Corto Maltese. La mostra segue un itinerario che percorre il corso di una vita, sulle orme di Pratt attraverso gli incontri diretti: con Oesterheld, Ivaldi, Rieu, Bonelli, Platteau, e letterari e fantastici: con Stevenson, London, Curwood, Borges, Yeats e tanti altri.

L’approccio letterario all’opera grafica di Pratt, darà allo spettatore la chiave per accedere a un mondo artistico dove vita, viaggi e lavoro si mescolano creando capolavori della narrativa a fumetti. A partire dalle storie del suo personaggio cult: Corto Maltese, marinaio disincantato, avventuriero, gentiluomo di fortuna, pirata e viaggiatore. Uno spirito libero e cosmopolita nel quale Pratt si rifletteva. Come Corto Maltese, Pratt aveva un’innata passione per le culture del mondo, la storia, le filosofie, le situazioni di conflitto e le tradizioni magiche, alle quali si è avvicinato miscelando sempre realtà e fantasia, sorvolando oltre le carte geografiche per creare vere favole per adulti. L’esposizione è intesa come un’esplorazione tra i pensieri e le opere dell’autore, in un gioco di continuo rimando tra testo e immagine, perché l’arte di Pratt è sempre stata un racconto pennellato d’immagini e sogni.

Hugo Pratt è riconosciuto dalla critica internazionale come uno dei maggiori autori di fumetti di sempre.
Per definire correttamente le sue storie è stato coniato il termine di “letteratura disegnata” e le sue creazioni hanno fatto sì che il mondo della Cultura, oggi, consideri il fumetto la Nona arte. Umberto Eco ha affermato: «Quando ho voglia di rilassarmi leggo un saggio di Engels, se invece desidero impegnarmi leggo Corto Maltese». Hugo Pratt è nato a Rimini nel 1927, ma è cresciuto a Venezia in una famiglia le cui origini vengono dal Mediterraneo e dalle isole britanniche. Nel 1937 raggiunge in Etiopia il padre, funzionario italiano sotto il fascismo. Sei anni dopo, quando gli inglesi riprendono il controllo del Paese, Pratt torna in Italia con sua madre. Il padre, invece, morirà in Africa nel 1943. Tornato a Venezia, nella tensione di un’Italia ancora in guerra, grazie alla sua conoscenza dell’inglese Pratt diventa interprete per gli Alleati, vivendo episodi avventurosi al fianco di personaggi di varie nazionalità. Sogna di fare il disegnatore e inizia a collaborare col gruppo di fumettisti dell’«Asso di Picche», tra i quali figura il futuro scrittore Alberto Ongaro (una bella foto in mostra ritrae il gruppo sul tetto della “redazione”). Il suo stile s’ispira ai disegnatori americani e in particolare a quello che ha sempre considerato un suo maestro ideale, Milton Caniff. Nel 1949 emigra in Argentina, un Paese che all’epoca era una vera fucina di riviste a fumetti. Per gran parte degli anni Cinquanta collabora con lo sceneggiatore, editore e attivista politico Héctor Oesterheld. In questo periodo Pratt definisce uno stile sempre più personale e innovativo. La sua bravura è già riconosciuta da molti editori e, tornato in Italia nel 1962, inizia a collaborare con il «Corriere dei Piccoli» al fianco di Battaglia e Toppi. Nel 1967, nella rivista «Sgt.Kirk» dell’editore Ivaldi, compare a puntate Una ballata del mare salato. È la prima apparizione di Corto Maltese. Da quel momento il destino di Pratt cambierà: pochi anni dopo, nell’aprile 1970, le avventure di questo marinaio anti-eroe vengono pubblicate in Francia sulla rivista «Pif gadget» in un’innovativa serie di storie brevi. Il successo è immediato. Le avventure di Corto Maltese in Italia passeranno dal «Corriere dei Ragazzi» a «Linus». Il suo pubblico è anche quello adulto e questo gli darà spazio su diversi giornali e riviste. Il marinaio Corto Maltese navigherà anche attraverso altri linguaggi: film di animazione, romanzi, il teatro, le canzoni. In Svizzera, Francia e Portogallo sono state dedicate a Corto Maltese statue e nomi di strade. I quindici anni successivi saranno coronati da riconoscimenti e successi internazionali, premi e mostre, tra cui quella al Grand Palais a Parigi. Oreste Del Buono, Folco Quilici, Paolo Conte, Sergio Endrigo, Tim Burton, Frank Miller e Woody Allen sono solo alcuni tra i tanti intellettuali, giornalisti e artisti che hanno omaggiato Corto nel corso degli anni. Negli anni Ottanta Hugo Pratt si sposta dall’isola della laguna, che lo ha fatto conoscere come «il Maestro di Malamocco», a Grandvaux, vicino a Losanna, in Svizzera. Ma viaggia nel mondo incessantemente, come ha sempre fatto, e rinnova costantemente il suo stile, rivolto sempre più alla sintesi grafica. I viaggi e i molti progetti si interrompono nel 1994 a causa della malattia. Muore nel 1995, lasciandosi alle spalle una produzione sterminata di classici del fumetto. Nel 2015, a vent’anni dalla scomparsa del Maestro, abbiamo assistito al grande ritorno in libreria di Corto Maltese con Sotto il sole di mezzanotte, una nuova avventura realizzata da Juan Díaz Canales (testi) e Rubén Pellejero (disegni), pubblicata in Italia da Rizzoli Lizard.
La mostra è realizzata grazie al sostegno di CLES  – Centro per le ricerche e studi sui problemi del Lavoro, l’Economia e lo Sviluppo; con il Patrocinio di Roma Capitale, Regione Lazio e Biblioteche di Roma.
Orari: dal martedì alla domenica dalle 12:00 alle 20:00

La mostra è aperta dal martedì alla domenica, dalle 12.00 alle 20.00
Chiuso il 1° maggio e ogni lunedì
Infoline tel: 064807361
Mail: pratt@arfestiv.al
www.museomacro.org

UFFICIO STAMPA ARF!
Fabrizia Ferrazzoli & Fabiana Manuelli
ufficio.stampa@arfestiv.al