Magnus e l’altrove. Favole, Oriente, Leggende

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La mostra Magnus e l’Altrove. Favole, Oriente, Leggende, sarà inaugurata sabato 21 novembre alle ore 18.30 presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna a Bologna e  resterà aperta dal 22 novembre al 6 gennaio 2016 con ingresso libero, è promossa dalla Fondazione del Monte ed è inserita tra gli eventi della nona edizione del festival internazionale di fumetto Bilbolbul (19-22 novembre 2015).

Dai lavori inediti degli esordi alle illustrazioni per ragazzi, fino ai capolavori della maturità come Le Femmine incantate: a vent’anni dalla morte, una mostra di 140 opere ricorda l’artista di Kriminal, Alan Ford e Lo Sconosciuto, uno dei grandi maestri del fumetto popolare italiano. Accanto alla mostra anche un libro e un film di Paolo “Fiore” Angelini

Una grande mostra con 140 tavole originali, disegni, illustrazioni mai viste e documenti inediti, un libro e un film: tutto per ricordare e riscoprire Magnus, nome d’arte del bolognese Roberto Raviola (1939-1996), uno dei più grandi autori del fumetto italiano, nell’imminente ricorrenza del ventennale della morte. L’esposizione Magnus e l’altrove. Favole, Oriente, Leggende, promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e inserita tra gli eventi della nona edizione del festival internazionale di fumetto BilBolBul, sarà inaugurata sabato 21 novembre alle ore 18.30 negli spazi espositivi della Fondazione, in via delle Donzelle 2 a Bologna. La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2016, l’ingresso è gratuito. Magnus sarà ricordato anche con il libro Magnus prima di Magnus. Gli anni dell’apprendistato di un maestro del fumetto, in uscita per Alessandro editore, e con le immagini del film Ho conosciuto Magnus, diretto e scritto da Paolo “Fiore” Angelini, un progetto ABC Arte Bologna Cultura. Per la realizzazione del libro e del film al sostegno della Fondazione del Monte si è affiancato quello di Hera, a conferma dell’importanza della collaborazione tra importanti realtà del territorio nella produzione e nell’offerta di iniziative culturali di qualità.

Il percorso della mostra, a cura di Luca Baldazzi e Michele Masini, si apre con 50 illustrazioni a colori, rarissime e mai prima d’ora esposte, realizzate da un giovanissimo Roberto Raviola all’inizio degli anni Sessanta per le collane di libri di favole per ragazzi della casa editrice Malipiero: dalle Mille e una Notte al Mago di Oz, fino alle storie e leggende regionali italiane. In questi lavori si possono già rintracciare le radici dell’immaginario di Magnus, in seguito disegnatore di alcuni tra i più popolari personaggi dei fumetti: Kriminal, Satanik, Alan Ford (su testi di Luciano Secchi, alias Max Bunker) e poi creatore di saghe come Lo Sconosciuto, I Briganti, Le Femmine incantate, fino all’ultimo leggendario Tex realizzato per l’editore Bonelli. In esposizione si vedranno tavole originali, schizzi, bozzetti e copertine da I Briganti, La signora Ning, Le 110 Pillole, Lunario e Le Femmine incantate

Dall’esordio con gli albi di Kriminal (1964) all’epilogo con la storia di Tex La valle del terrore (1996), Magnus ha attraversato (e spesso mescolato) il nero e il comico-grottesco, la spy-story e l’avventura, il giallo e la fantascienza, il fumetto giornalistico “di realtà” e la favola orientale, l’erotico e il pornografico, il folklore dell’Appennino emiliano e il western: una varietà impressionante di geografie e generi del racconto popolare, interpretato di volta in volta con altrettanta poliedricità di stili grafici. Un feuilleton lungo più di trent’anni, nel corso dei quali è rimasto autore sempre riconoscibile e amatissimo (dai lettori prima che dalla critica) nonostante i frequenti cambi di rotta. Kriminal, Satanik, Alan Ford e il gruppo Tnt, Lo Sconosciuto, I Briganti, La Compagnia della Forca, Milady, Le Femmine incantate, Tex: nella sua carriera i personaggi passano, ma su ognuno di loro, anche quelli non ideati ma “solo” disegnati da lui, resta impressa la firma di Magnus. Che l’autore trasformò non a caso, a un certo punto, nell’esagramma 56 dell’I Ching, il Libro cinese dei mutamenti: il simbolo che rappresenta il Viandante. Ovvero “colui che non smette di cercare”.

Cifra comune della vasta produzione di Magnus è la ricerca di un Altrove, la dimensione senza tempo dell’Avventura, dove portare il lettore con la potenza affabulatoria del disegno e del racconto (“Bisognerebbe – diceva l’autore – scrivere con il compasso e disegnare col vocabolario”). Sempre in bilico tra un minuzioso realismo e la deformazione ironica del segno grottesco, nei suoi fumetti Magnus fa convivere in una sintesi perfetta mondi a volte lontanissimi. Ed è all’Oriente come scrigno di storie, alle sue culture e letterature, che rivolge più spesso la sua attenzione: nella saga dei Briganti, ad esempio, adatta un celebre romanzo popolare cinese del XIV secolo, trasportando però la storia in un futuro scenario fantascientifico alla Flash Gordon. E nel Lunario mescola racconti fantastici della tradizione cinese e storie del folklore dell’Appennino tosco-emiliano. Oltre alle tavole tratte da queste opere, la mostra alla Fondazione del Monte espone disegni, copertine, schizzi e studi da Le 110 Pillole, La signora Ning e Le femmine incantate, per un totale di 140 lavori.

Il percorso si chiude con un eccezionale e finora inedito video-documento, ritrovato dal critico ed esperto di fumetti Silvano Mezzavilla. Magnus parla del suo lavoro e risponde alle domande dei lettori durante un incontro alla manifestazione Treviso Comics l’11 marzo 1995, meno di un anno prima della sua morte. A quell’evento parteciparono anche Franco Matticchio e Moebius, il maestro del fumetto francese, uno dei più grandi autori internazionali della letteratura disegnata, che ebbe in quell’occasione per l’arte di Magnus parole di grande elogio.

In occasione della mostra sarà pubblicato da Alessandro Editore il volume Magnus prima di Magnus. Gli anni dell’apprendistato di un maestro del fumetto, a cura di Luca Baldazzi, con decine di illustrazioni inedite, foto, documenti e saggi di Antonio Faeti, Luca Baldazzi, Fabio Gadducci e Michele Masini. Si tratta di un approfondimento sui primi anni della carriera di Magnus, con un ricchissimo corredo di immagini finora mai viste dei primi lavori a fumetti e non del giovane Roberto Raviola, diplomato in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1961. Il volume, promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, è stato realizzato con il sostegno di Hera.