SERGIO TOPPI

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La scorsa settimana è morto uno dei grandi maestri del fumetto italiano, Sergio Toppi.

Nato l’11 ottobre 1932 ha iniziato la sua avventura fumettistica negli anni ’60 sul Corriere dei Piccoli a seguire Corriere dei Ragazzi e poi Messaggero dei Ragazzi.
In più di cinquant’anni di carriera ha collaborato con numerosi periodici e case editrici, come Alter Alter, Linus, L’Eternauta, Comic Art, Corto Maltese, Il Giornalino, Sergio Bonelli Editore, Garzanti, Edizioni Crepapelada, Mondadori, Edizioni San Paolo, Utet, Piemme, Einaudi, Larousse, Mosquito e pubblicazioni non di settore come Corriere della Sera, Famiglia Cristiana, Times, Le Figaro e Selezione Reader’s Digest.
Toppi è stato uno dei pionieri italiani del fumetto d’ispirazione storica e letteraria ed ha affascinato il suo pubblico con opere come Il Richiamo della Foresta, L’Uomo del Nilo, Robinson Crusoe, L’Uomo delle Paludi, episodi della Bibbia, volumi sui samurai e molti altri lavori.

Nel 2005 COMICON ha avuto l’onore di avere questo grande artista tra gli ospiti di quell’anno in occasione della mostra Haiku realizzata con la collaborazione con Crepapelada. Una mostra ispirata agli “haiku” (piccoli componimenti poetici) giapponesi.

La lunga e ricca carriera di questo disegnatore è stata riconosciuta con numerosi premi nazionali ed internazionali, come lo Yellow Kid (1975), il Caran D’Ache (1992), il Premo A.N.A.F.I. (1992) e il Romics d’Oro (2006).

Il suo segno sintetico, i suoi chiaro-scuri drammatici, dagli anni ’70 e per quarant’anni, hanno percorso la storia del fumetto italiano barcamenandosi tra una forte vocazione neo-espressionista e la necessità (ma anche volontà) di divulgazione popolare, facendo Arte in maniera umile e al tempo stesso altissima, e facendo del fumetto un efficacissimo mezzo d’espressione.

Malato da anni Sergio Toppi si è spento il 21 agosto scorso a Milano.