I caster, i commentatori di videogiochi che popolano le nuove piattaforme streaming, sono stati tra i protagonisti del programma di COMICON22! Nei panel, che hanno caratterizzato l’offerta culturale del Festival, sono spiccati i nomi di ospiti di grande rilievo, come Sabaku no Maiku, Emiliano “Moonboy” Marini, Nello “Hollywood” Nigro, Filippo “Etrurian” Burresi, Kurolily e Pow3r.
L’incontro “Comunicare i videogiochi oggi”, dedicato all’evoluzione della comunicazione videoludica e dei canali informativi, è stato tra i più acclamati della manifestazione. Un accesso dialogo tra lo streamer Sabaku no Maiku e alcuni dei giornalisti delle testate più importanti del settore, che nessun appassionato ha voluto perdere. L’evento ha avuto un successo palpabile, con centinaia di persone che hanno affollato l’Hyperstage di COMICON.
Proprio Sabaku si è soffermato sulla trasformazione dei canali tradizionali: dalle riviste specializzate ai siti web, dalle videorecensioni alle dirette su Twitch. “Ricordo con enorme affetto il modo in cui le prime riviste amatoriali, nate nei garage, realizzavano recensioni e critica. Poiché erano rudimentali e simili ai primi video di YouTube degli appassionati. Si trattava di compiere i primi passi, l’introduzione a qualcosa che sarebbe diventato importante. Oggi con il web, la velocità del mercato e grazie a ciò che le aziende realizzano attorno ad esso, è indispensabile dare il giusto peso all’analisi critica e alla divulgazione videoludica. Senza dimenticarsi, dunque, di dare attenzione al pubblico e spiegare loro ciò che accade alle loro spalle.”
Numerosi altri commentatori ed esperti del medium hanno calcato l’Hyperstage di COMICON. Tra questi Emiliano “Moonboy” Marini, aggiudicatosi il titolo di miglior caster italiano in quanto figura di spicco nel panorama di League of Legend, e Filippo “Etrurian” Burresi, esperto di Rainbow Six di Ubisoft. Questi hanno sottolineato l’importanza della formazione per dei professionisti come loro, che devono tenersi costantemente aggiornati sulle novità del mercato.
In questi anni, infatti, il boom dell’intrattenimento digitale ha consacrato il ruolo centrale delle piattaforme streaming e, di conseguenza, dei suoi creator. Streamer e caster devono, così, essere in grado di cogliere (o anticipare) i trend del momento, rendendo inconfondibile, agli occhi di una community sempre più vasta, il proprio approccio comunicativo.
Sono stati accolti con grande entusiasmo da parte del pubblico anche Sabino Palermo, Nello Nigro, Paolo Cannone, Jiizuke e Sekuar, i quali hanno dibattuto dinnanzi ai loro fan presenti a COMICON. I protagonisti hanno sottolineato come in Italia si stia svolgendo una vera e propria corsa, volta a raggiungere quanto prima gli standard delle realtà più importanti.
Un altro attesissimo ospite è stato lo streamer e pro player Giorgio “Pow3r” Calandrelli. ll panel “Io sono Pow3r”, moderato dal curatore dell’area videogiochi del Festival, Emilio Cozzi, è stato accolto con il tutto esaurito. L’evento si è dimostrato l’occasione per Giorgio di analizzare la propria carriera. Ha parlato, infatti, di come abbia dovuto perfezionare le proprie skills da creator in base ai cambiamenti delle piattaforme di riferimento per il pubblico.
In più, Pow3r ha sottolineato quali sono le proprietà aggregative che contraddistinguono i videogiochi e come essi stiano catalizzando sempre più l’attenzione anche degli altri media. “Nel videogioco, o almeno nelle competizioni dei videogiochi e nei giochi multiplayer, a nessuno interessa del colore della pelle, dei gusti sessuali, dell’età. Importa la tua performance, come giochi, come comunichi, e questo sta avvicinando non solo i brand, ma pure il mondo della televisione. Non importa, quindi, chi c’è dietro il nickname, ma importa quello che fai e come lo fai.”
C’è un crescente aumento di tornei esports, che si stanno facendo strada anche nel nostro Paese. Eventi internazionali di grande portata hanno quindi portato alla consacrazione di nuove figure professionali. Quella del commentatore è senza dubbio una di queste. Non si tratta di una moda passeggera o di una figura che potrebbe scomparire nei prossimi anni, bensì di una professione in cui bisognerà sempre più sapersi specializzare. I giovani amano vedere il POV dei player migliori: vederli giocare è indispensabile per poterne carpire i segreti e imparare. Ma non solo. Amano assistere ai tornei esports commentati da professionisti, perché hanno saputo affermarsi come intrattenimento e spettacolo puro!