Grzegorz Rosinski. La Personale

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Una piccola ma sentita personale omaggerà il principale degli autori polacchi viventi, naturalizzato belga. In esposizione le tavole di Grzegorz Rosinski, ospite di Napoli COMICON 2017, in un percorso che omaggia tutta la carriera dell’autore.

di Marco Rizzo

Grzegorz Rosinski è un uomo libero. Riflettendo su come condensare in poche parole una persona che stimo e un artista che ammiro, ho trovato questo tratto in comune tra le sue sfaccettature: la libertà. Un anelito alla libertà l’ha accompagnato nella sua vita e nella sua carriera, definendo tante delle sue mosse come uomo e come artista.

Grzegorz è un artista libero. Sfogliando gli episodi di Thorgal lungo i decenni, dal primo, La magicienne trahie del 1977, al recentissimo Le feu écarlate, trentacinquesimo tomo della saga costato due anni di lavoro, anche i lettori meno esperti colgono un evolversi continuo. Rosinski si è adattato alle atmosfere, alle trame, alla propria irrequietezza artistica, volume dopo volume, anche quando la macchina del successo del Figlio delle Stelle ormai avrebbe garantito agli autori di adagiarsi sugli allori e smettere di sperimentare. Invece, sin dall’inizio, lo stile di Rosinski su Thorgal sprizza libertà da stilemi, gabbie, canoni. Se si pensa ai grandi classici del fumetto francofono la linea chiara la fa da padrone: Tintin, Blake & Mortimer, o gli umoristici Lucky Luke, Asterix e Spirou. Con quei neri pieni, quei tratti nervosi, quelle influenze dall’Est, sin dalle prime avventure il Thorgal di Jean Van Hamme e Grzegorz Rosinski si imponeva come qualcosa di diverso… fino a giungere alle tavole più recenti, veri e propri dipinti, realizzati su tavole originali gigantesche e mozzafiato.

Lo stesso Thorgal Aegirsson è un uomo libero: libero dalle imposizioni della tribù vichinga che lo ha adottato e dai doveri del “popolo delle stelle” da cui proviene, libero dai tormenti degli dei e – buon per noi lettori –dai lieti fine. Ma oltre che sulle tavole del suo figlio prediletto, la libertà artistica di Rosinski si può ammirare in tutte le sue altre produzioni, dove di volta in volta ha reinventato il suo stile: dalla fantascienza di Hans alla frontiera polverosa di West, da La vengeance du Comte Skarbek (una delle opere di cui è più orgoglioso, mi ha confessato) al fantasy di Le complainte des landes perdues e di Le Grand Pouvoir du Chninkel (quest’ultimo, una rara incursione della BD di genere nel bianco e nero). Se poi sfogliamo la sua vastissima produzione decennale, tra illustrazioni pubblicitarie, poster, copertine per libri e riviste, dipinti, illustrazioni per bambini, e molto altro ancora, si scopre che la gabbia del fumetto rischia di stargli stretta.

Grzegor è un uomo libero, inteso come un cittadino del mondo, affascinato dalla bellezza e dall’arte oltre ogni confine. Per quanto ami il suo paese (e lo ama tantissimo!), quando la sua carriera lo stava conducendo in Francia e Belgio, nella seconda metà degli anni 70, la cortina di ferro rischiava di lasciarlo intrappolato in Polonia. Inizialmente, la sua collaborazione con Le Lombard e lo sceneggiatore Van Hamme si affidava alla rischiosa spedizione di pacchi contenenti le tavole. La burocrazia sovietica imponeva timbri, documenti, firme… e molte spedizioni e diversi viaggi di Grzegorz si sono dovuti alla benevolenza del console del Belgio a Varsavia, grande fan di Thorgal. Ma poteva capitare, come per Au-delà des ombres, quinto volume della saga, che un funzionario zelante rispedisse indietro il pacco mettendo a rischio la catena di produzione. Senza contare che ogni spedizione era affidata alla fortuna, che le buste venivano aperte o manomesse. Narra la leggenda che la stessa esistenza di Thorgal si deve alla scelta degli autori di allontanare il personaggio dalla contemporaneità, per aggirare le censure. Nel gennaio dell’82 il disegnatore, approfittando di un sudatissimo visto per partecipare al Festival di Angoulême, tornò in Belgio, stavolta però con l’intenzione di restarci. La soluzione più pratica per portare più bagagli era viaggiare in treno, stracolmo di borse, portando con sé matite, pennini, pennelli, china, carta, volumi e così via… e con le boccette di inchiostro attaccate ai bottoni del mantello, come racconta. A giugno di quell’anno, con la Polonia sotto il giogo della legge marziale ormai da sette mesi, venne raggiunto non senza difficoltà da moglie e figli. Da allora, è tornato nel suo paese, oggi molto cambiato, da maestro osannato e uomo libero. Oggi vive in Svizzera e i suoi figli hanno potuto vivere esperienze in giro per il mondo.

Grzegorz è un autore libero, che può gestire il suo personaggio in autonomia e tranquillità, ma alzando sempre l’asticella nella qualità dei contenuti e osando nuove soluzioni. Oggi il Figlio delle Stelle continua a vivere avventure mozzafiato mentre altri autori, supervisionati da Rosinski stesso, arricchiscono il mosaico con gli spin-off di Les mondes de Thorgal. I lettori di mezzo mondo continuano a seguirlo, su drakkar della fantasia, ma immaginati come dipinti dal maestro Grzegor Rosinski.