Lucy. Sogno di un’evoluzione

0
1920

Tanino Liberatore “Michelangelo del Fumetto” arriva al MANN, nelle Sale della Sezione  “Preistoria e Protostoria” del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dal 4 dicembre e con proroga fino al 28 giugno 2021 ci sarà la mostra Lucy. Sogno di un’evoluzione

L’esposizione, inserita tra le attività culturali di COMICON Extra, è stata presentata in anteprima web, l’allestimento sarà visibile dalla riapertura degli istituti culturali nazionali sino al prossimo 28 giugno. 

Lucy è uno dei più importanti progetti di Liberatore: un percorso ventennale, che ha preso poi forma nei volumi Il sogno di Lucy (Le rêve de Lucy, inedito in Italia) e Lucy. La speranza, su sceneggiatura di Patrick Norbert (il testo è pubblicato nel nostro Paese da Comicon Edizioni).

Il progetto, impegnativo ed ambizioso, si ispira ai ritrovamenti in Etiopia (1974) di un esemplare femminile di una giovane Australopithecus afarensis, capace già di camminare in posizione quasi eretta e chiamata Lucy dalla canzone Lucy in the Sky with Diamond dei Beatles. 

La mostra Lucy. Sogno di un’evoluzione  è un percorso che ben si integra nelle sale museali: i visitatori potranno scoprire non soltanto i bozzetti preparatori a matita, dedicati allo studio delle figure degli australopitechi e delle foreste lussureggianti nell’antichità, ma anche le proiezioni dei disegni finali. Le più recenti tecnologie della computer grafica uniranno un passato lontanissimo alla contemporaneità, offrendo risultati di straordinaria potenza e eleganza.

“Le note della canzone Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles hanno suggerito il nome di questa femmina di Australopithecus afarensis, “scimmia australe africana”, ominide vissuto 3,2 milioni di anni fa nella località di Hadar, in Etiopia, ai componenti della spedizione di scavo che ne rinvennero i frammenti fossili il 24 novembre 1974. Alta poco più di un metro e pesante circa 25 chili, è considerata una delle nostre prime antenate.  Il fatto che muore a 18 anni ci può spaventare, ma ” per allora” aveva già vissuto già molto. Oggi è conservata nel museo Nazionale d’Etiopia di Addis Abeba ed ha ispirato non solo un acceso dibattito scientifico ma anche artistico e letterario. Appare infatti nel film Lucy di Luc Besson con protagonista Scarlett Johansson, in cui l’ominide viene incontrata in un viaggio a ritroso nel tempo compiuto dalla protagonista del film sua omonima, con una scena in cui il primate è ricostruita in computer grafica. Ma è pure la protagonista del fumetto Lucy – L’espoir scritto da Patrick Norbert e disegnato da Tanino Liberatore con la consulenza scientifica del paleoantropologo francese Yves Coppens il quale ha anche curato per il volume una nota storica e le cui tavole sono esposte nella sezione preistorica del Museo Archeologico Nazionale. Le orme disegnate di Lucy ci accompagneranno per i vari piani a partire dalle fasi più antiche fino a tempi più vicini a noi. Osservando le straordinarie creazioni grafiche non potremo evitare di commuoverci e di chiederci che cosa avrà pensato guardando le stelle, i tramonti, l’avvicendarsi delle stagioni, coccolando un figlio. In Etiopia il reperto è anche conosciuto come Dinqinesh, che in lingua amarica significa “sei meravigliosa”. Per noi Lucy lo sei davvero, perché con te iniziano i sentimenti, che danno l’unico senso alla nostra esistenza. Grazie a COMICON ed al Progetto Obvia per credere a questo punto di vista della storia”, commenta il Direttore del MANN, Paolo Giulierini. 

“Disegnando Lucy si è creata la simbiosi perfetta fra me, l’autore, e Lucy, il personaggio,  tutti e due in evoluzione per assumere la posizione eretta. Lei se è alzata sulle gambe io ho alzato lo sguardo (e con esso la testa) dal mio tavolo da disegno allo schermo del PC…ahahah! Con il digitale ho avuto la possibilità di cambiare i colori, i tratti, le posizioni delle figure, i particolari, i fili d’erba come i peli, modificando dettagli fino all’ultimo momento. Ho impiegato sei anni per fare settanta pagine, tanti quanti ce ne sono voluti per arrivare da Lucy a noi, ma alla fine posso dirmi soddisfatto del risultato ed è tanto per uno come me, eternamente insoddisfatto!” – dichiara Tanino Liberatore.

Nel percorso di visita, spicca il potere evocativo dell’allestimento: strutture in azzurro avio mettono in risalto numerosi  disegni a matita (più di 40 originali di dimensioni diverse, con studi di animali, australopitechi, ambientazioni, primi piani e particolari), che offrono uno spaccato quasi intimo sul laboratorio dell’artista. Gli sguardi e l’umanità dei primati, le anatomie dei corpi, il clan, la fauna selvaggia e l’amore: questi i temi profondi che vanno oltre i singoli tratti, oltre le sfumature della grafite. I disegni sono affiancati da riproduzioni e dalle loro evoluzioni digitali, proiettate su schermi o scaricabili da tablet e smartphone, per sottolineare la perizia tecnica nella ricerca di un disegno iperrealista. 

A prescindere dal soggetto, dalla tecnica o dai materiali usati, tutte le sperimentazioni di Liberatore possono essere interpretate come il risultato del lavoro di un artista che non smette mai di ricercare, per sorprendere tanto se stesso quanto gli amanti del disegno. La mostra si conclude con un focus sulla biografia e l’attività di Liberatore: così Lucy non può essere considerato un progetto a sé, ma si innesta in una sorta di simbolico diario, in cui il fumettista sperimenta per raggiungere la perfezione tecnica.

Lucy tende una mano a tutte le Donne di Liberatore, definite da Milo Manara “pericolose” per il taglio di capelli, l’abbigliamento, la fisicità, lo sguardo torbido e i profili camusi. Personaggi femminili bellissimi nelle loro imperfezioni: Adam incrocia così il suo sguardo con quello di Ranxerox, il coatto sintetico nato dalla mente geniale di Stefano Tamburini, tra i personaggi più rappresentativi del fumetto italiano. Sarà proprio Tamburrini, citando il sociologo della comunicazione Sergio Brancato, a liberare la visionarietà radicale di Liberatore  nella propensione verso un “sublime” post-moderno.

L’esposizione Lucy. Sogno di un’evoluzione è organizzata da COMICON ed è inserita nell’ambito del progetto OBVIA (Out Of Boundaries Viral Art Dissemination) dell’Università di Napoli Federico II per il MANN. Patrocinata dalla Regione Campania e dal Comune di Napoli, la mostra fa parte del programma COMICON Extra. L’allestimento è stato progettato da ZèDesign.