Il manga italiano è in mostra per TIBE Taipei International Book Exhibition, una tra le quattro più vaste fiere del libro al mondo che quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria si svolge interamente online. COMICON e L’Ufficio di rappresentanza italiana a Taipei, presentano la mostra Manga Made in Italy, esposta per la prima volta a ottobre presso la Corte dell’Arte della Fondazione Foqus di Napoli e visitabile online all’indirizzo https://tibeonline.tw/manga/ come mostra virtuale, ospitata sul sito di TIBE e consultabile fino al 31 maggio 2021. L’esposizione presenta per la prima volta una fotografia della vivace produzione made in Italy di fumetti fortemente ispirati ai manga, una presenza crescente nel nostro panorama editoriale a partire dagli anni Settanta, stimolata dall’invasione dei cartoni animati giapponesi.
Dieci le opere selezionate per la tappa taiwanese, che rappresentano alcune fra le più iconiche esperienze manga italiane pubblicate negli anni Duemiladieci: storie considerate già ‘classici’ del manga nazionale come Golem, Lumina, Gotho Namite e Greedy Flower; affascinanti o energetici manga d’autore quali Cosma & Mito, Cotton Tales, Meka Chan; le visioni tra presente e futuro di Attica; oltre alle più recenti novità come Mask’d e King of Balls.
Manga made in Italy è un’occasione per esplorare la ricchezza di linguaggi del disegno che gli autori di manga italiani stanno offrendo al panorama euromanga. Claudio Acciari, Giacomo ‘Keison’ Bevilacqua, Linda Cavallini e Emanuele Tenderini, Lorenzo ‘LRNZ’ Ceccotti, Jessica ‘Loputyn’ Cioffi, Vincenzo Filosa e Nicola Zurlo, Fiore Manni, Michele Monteleone e Ilaria Catalani, Alessandra ‘Alyah’ Patanè, Alonso Rojas, ‘Shin Darudo’ (Fabrizio Francato e Daniele Rudoni): autrici e autori il cui tratto oscilla tra libertà “fusion” e adesione agli stilemi nipponici, seguendo le più diverse inclinazioni e sensibilità sia italiane che nippofile.
Figli di un ricambio generazionale portato da autori ‘millennials’, dell’influenza pervasiva della cultura visiva nipponica, e della costante leadership dei manga nel mercato globale del fumetto, negli ultimi dieci anni i manga italiani sono aumentati come mai era accaduto in passato. Dopo gli anni pionieristici degli “spaghetti manga” – talvolta apocrifi – con cui alcuni autori italiani, nei primi anni Ottanta, avevano re-interpretato le storie di Candy Candy, Mazinga o altri eroi delle serie animate, anche l’Italia ha sviluppato un ruolo all’interno del più ampio fenomeno “euromanga” (parola che indica i fumetti creati in Europa nello stile dei manga giapponesi), accanto a Francia e Germania.
Il manga made in Italy si affaccia così al nuovo decennio con l’energia di una sottile rivoluzione culturale. E promette di traghettare la tradizione del fumetto italiano verso nuove traiettorie del fumetto internazionale, seguendo all’inverso le piste della fortuna dei manga nel mondo occidentale.