Il mondo a portata di click

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L’anno scorso abbiamo provato a raccontarvi il cambiamento che sta avvenendo nel cinema italiano: quel ricambio generazionale, a lungo mancato, che si sta facendo avanti da solo, prepotentemente, attingendo al bacino di talenti del web.

Abbiamo incontrato i the Pills, Claudio Di Biagio e Maccio Capatonda; vi abbiamo mostrato uno scorcio di quello che sta succedendo nella settima arte italiana. Abbiamo parlato con Gabriele Salvatores del suo Ragazzo Invisibile, e abbiamo provato a dimostrare come – a fatica e con tutte le sue pecche – un cinema di genere sia ancora possibile qui in Italia.

Quindi è stata la volta dell’animazione: quella made in USA e quella giapponese; abbiamo parlato con Sio di Over the Garden Wall, e vi abbiamo mostrato in anteprima clip del Piccolo Principe e del documentario sullo Studio Ghibli.

Quest’anno, proviamo a fare un altro passo avanti. Approfittando proprio del tema, del rapporto tra fumetto e media audiovisivi. E proveremo a consolidare il discorso dell’ultima edizione, mostrandovi e parlandovi dei nuovi film e delle nuove serie televisive (cosa di cui, con Zerocalcare e Best Movie, già discutemmo); proveremo a tirare le somme sulla nuova faccia dell’intrattenimento globale. Il piccolo schermo che avanza e una televisione sempre più intelligente, quasi fai-da-te, accessibile e ricca di contenuti: dallo streaming all’on demand, da Netflix a Sky.

Il mondo, oggi, è a portata di click: e tutto, lentamente, si sta adattando a questa nuova dimensione. Le serie d’animazione diventano più reali, concrete; alla comicità stantia dei primi anni ’90, si sostituisce un cinismo degno del miglior serial. Nascono e prosperano prodotti come BoJack Horseman; Adventure Time diventa un cult e Samurai Jack annuncia il suo ritorno.

Quest’anno, insieme a tanti protagonisti del cinema, della tv e dell’animazione italiana (e non solo), cercheremo di aggiungere un tassello al quadro più grande, più ampio, che abbiamo solo abbozzato l’anno scorso; quest’anno è l’anno dei serial addicted e dell’assottigliamento ulteriore dei confini tra media, linguaggi ed espressioni.

Quest’anno vi facciamo la promessa di raccontare il cambiamento, di viverlo; di analizzarlo non solo come fenomeno ma come realtà ora consolidata.

Di Gianmaria Tammaro